Un lieto pomeriggio insieme, Dani, Giordi e la nostra preziosa Silvana.
RICORDO DI GIORDI
Ieri abbiamo accompagnato per il suo ultimo viaggio un grande amico. Lo ricordo con le parole che ho pronunciato al centro funerario di Riazzino.
Giordi, per me e per gli amici della colonia che in questo
momento rappresento, è un amico di vecchia data, un compagno di viaggio della
prima ora.
Negli anni 70 quando abbiamo iniziato l’avventura della
colonia dell’unità di lavoro sociale, quando eravamo giovanissimi, avevamo
questa immagine per definire la nostra compagnia: siamo un popolo in cammino.
Era chiaro per tutti noi
che eravamo in cammino verso una meta, e che questa meta è l’incontro
con il Padre. Incontro che sarebbe avvenuto nel momento della morte. Anche il
concetto di morte pareva chiaro, ma talmente lontano. Ora che sono passati 45
anni e che diversi di coloro con i quali ci eravamo messi in viaggio hanno già
raggiunto la meta, più che mai il bisogno di certezza si fa presente.
C’è questo canto, che ci ha accompagnato per tutti questi anni che dice: è bella la strada
che porta a casa, è bella la strada per chi va … e il ritornello finisce.. e
dove ti aspettano già. Giordi è andato dove lo stavano ad aspettare e mi
consola pensare che in questo momento assieme ai suoi genitori e ai suoi
innumerevoli zii ci sono alcuni di quel
nostro popolo in cammino a far festa con lui. Penso a Corecco, a Carlo, a Mimi,
a Lolli, a Gabriele, Michelino e Mauro .E’ bella la strada che porta a casa!
E’ stata bella la nostra strada insieme a Giordi. Abbiamo vissuto moltissime avventure, messo in scena tanti spettacoli, soprattutto
negli anni in cui la colonia si svolgeva a Sonogno e si recitava sulla piazza
davanti alla popolazione. Lui si dedicava anima e corpo. Ha interpretato tanti
personaggi, spesso i protagonisti della storia, come Re Artu o Guglielmo Tell. Ma credo che quello che più gli è rimasto
nel cuore è stato il video il “Cantico
delle Creature” realizzato nel 1985 a
Melchseefrutt. Aveva passato parte della
notte per assistere al montaggio e questo evento ce lo siamo ricordato ogni
volta che ci incontravamo. Il video è stato trasmesso qualche anno fa a Caritas TV su Teleticino e ne eravamo
piuttosto fieri. Video e intervista che ha rilasciato quando si trovava in
clinica a Gravesano. La potete vedere su youtube cercando “Cantico delle
creature” o semplicemente inserendo in Google Giordano Morinini. (link a fine testo)
Abbiamo fatto anche qualche vacanza insieme, vacanze di
Natale o Carnevale e soprattutto un viaggio a Assisi, con lui che spesso faceva da guida, perché la sua conoscenza dei luoghi e della storia del poverello di
Assisi la sapeva meglio di tutti.
Ricordava le persone, le date, eventi, fatti, pezzi musicali,
era bravissimo a risolvere le parole
crociate, interessato a tutto. La prima
immagine che ho di lui, aveva forse 13
anni, è un duello, aveva sfidato un
compagno a “singolar tenzone”, e mentre manovrava la spada di legno chiamava
l’avversario “vil marrano”! Parlava così, aveva un vocabolario che ci
sbalordiva .
L’anno in cui ha partecipato alle Olimpiadi a Minneapolis negli
USA, ha dovuto rinunciare alla colonia e
la cosa non è stata semplice. Ricordo la telefonata della sua mamma che mi
chiedeva di aiutarla a convincerlo a partire perché aveva deciso di non andare
in America per non perdere la colonia. Ero riuscita a motivarlo dicendogli che era suo dovere andarci, era
come una missione per tutti noi, che le olimpiadi ce le sognavamo e che doveva
far tesoro di emozioni che al ritorno avrebbe dovuto raccontarci, dalla stretta
di mano a Arnold Schwarzenegger e ai vari altri VIP, alle parate iniziali e
finali. E così è partito, e ha anche vinto una medaglia. E per diversi anni ha
sfoggiato magnifiche magliette, portato uno splendido cappello bianco da cow
boy e mostrato con grande fierezza la
sua medaglia. A promuovere le Olimpiadi speciali era stata Eunice Kennedy, la
sorella del presidente morto il 22 di
novembre, la stessa data del nostro Giordi. Una coincidenza che secondo me gli
sarebbe piaciuta.
Poi gli anni sono passati anche per lui, la malattia lo ha
raggiunto sotto varie forme, quest’anno in colonia non ha potuto andare. E’ rimasto in Ticino con la sua Flavia, la
sorella che lo ha curato, amato, stimolato e aiutato a diventare l’uomo che è
diventato.
Con il cuore pieno di tristezza ma colmo di gratitudine
prendiamo commiato dal nostro amico Giordi, nella certezza che fa ormai parte
di coloro che ci stanno aspettando.