domenica 25 novembre 2018

Ricordando Giordi

Un lieto pomeriggio insieme, Dani, Giordi e la nostra preziosa Silvana.

RICORDO DI GIORDI

Ieri abbiamo accompagnato per il suo  ultimo viaggio un grande amico. Lo ricordo con le parole che ho pronunciato al centro funerario di Riazzino.

Giordi, per me e per gli amici della colonia che in questo momento rappresento, è un amico di vecchia data, un compagno di viaggio della prima ora.
Negli anni 70 quando abbiamo iniziato l’avventura della colonia dell’unità di lavoro sociale, quando eravamo giovanissimi, avevamo questa immagine per definire la nostra compagnia: siamo un popolo in cammino.
Era chiaro per tutti noi  che eravamo in cammino verso una meta, e che questa meta è l’incontro con il Padre. Incontro che sarebbe avvenuto nel momento della morte. Anche il concetto di morte pareva chiaro, ma talmente lontano. Ora che sono passati 45 anni e che diversi di coloro con i quali ci eravamo messi in viaggio hanno già raggiunto la meta, più che mai il bisogno di certezza si fa presente.
C’è questo canto, che ci ha accompagnato per  tutti questi anni che dice: è bella la strada che porta a casa, è bella la strada per chi va … e il ritornello finisce.. e dove ti aspettano già. Giordi è andato dove lo stavano ad aspettare e mi consola pensare che in questo momento assieme ai suoi genitori e ai suoi innumerevoli zii  ci sono alcuni di quel nostro popolo in cammino a far festa con lui. Penso a Corecco, a Carlo, a Mimi, a Lolli, a Gabriele, Michelino e Mauro .E’ bella la strada che porta a casa! 
E’ stata bella la nostra strada insieme a Giordi.  Abbiamo vissuto moltissime avventure,  messo in scena tanti spettacoli, soprattutto negli anni in cui la colonia si svolgeva a Sonogno e si recitava sulla piazza davanti alla popolazione. Lui si dedicava anima e corpo. Ha interpretato tanti personaggi, spesso i protagonisti della storia, come  Re Artu o Guglielmo  Tell. Ma credo che quello che più gli è rimasto nel cuore è stato il video  il “Cantico delle Creature”  realizzato nel 1985 a Melchseefrutt.  Aveva passato parte della notte per assistere al montaggio e questo evento ce lo siamo ricordato ogni volta che ci incontravamo. Il video è stato trasmesso qualche anno fa  a Caritas TV su Teleticino e ne eravamo piuttosto fieri. Video e intervista che ha rilasciato quando si trovava in clinica a Gravesano. La potete vedere su youtube cercando “Cantico delle creature” o semplicemente inserendo in Google Giordano Morinini. (link a fine testo)
Abbiamo fatto anche qualche vacanza insieme, vacanze di Natale o Carnevale e soprattutto un viaggio a Assisi, con lui che spesso  faceva da guida, perché la sua conoscenza  dei luoghi e della storia del poverello di Assisi la sapeva meglio di tutti.
Ricordava le persone, le date, eventi, fatti, pezzi musicali, era  bravissimo a risolvere le parole crociate, interessato a tutto.  La prima immagine che ho di lui, aveva forse  13 anni,  è un duello, aveva sfidato un compagno a “singolar tenzone”, e mentre manovrava la spada di legno chiamava l’avversario “vil marrano”! Parlava così, aveva un vocabolario che ci sbalordiva .
L’anno in cui ha partecipato alle Olimpiadi a Minneapolis negli USA, ha dovuto rinunciare alla colonia  e la cosa non è stata semplice. Ricordo la telefonata della sua mamma che mi chiedeva di aiutarla a convincerlo a partire perché aveva deciso di non andare in America per non perdere la colonia. Ero riuscita a motivarlo  dicendogli che era suo dovere andarci, era come una missione per tutti noi, che le olimpiadi ce le sognavamo e che doveva far tesoro di emozioni che al ritorno avrebbe dovuto raccontarci, dalla stretta di mano a Arnold Schwarzenegger e ai vari altri VIP, alle parate iniziali e finali. E così è partito, e ha anche  vinto una medaglia. E per diversi anni ha sfoggiato magnifiche magliette, portato uno splendido cappello bianco da cow boy  e mostrato con grande fierezza la sua medaglia. A promuovere le Olimpiadi speciali era stata Eunice Kennedy, la sorella del presidente  morto il 22 di novembre, la stessa data del nostro Giordi. Una coincidenza che secondo me gli sarebbe piaciuta.
Poi gli anni sono passati anche per lui, la malattia lo ha raggiunto sotto varie forme, quest’anno in colonia non ha potuto andare.  E’ rimasto in Ticino con la sua Flavia, la sorella che lo ha curato, amato, stimolato e aiutato a diventare l’uomo che è diventato.
Con il cuore pieno di tristezza ma colmo di gratitudine prendiamo commiato dal nostro amico Giordi, nella certezza che fa ormai parte di coloro che ci stanno aspettando.